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Tortora
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Venendo da nord e attraversando il fiume Castrocucco, che per un tratto del suo corso segna il confine tra Basilicata e Calabria, si giunge a Tortora. Da qui inizia l’Alto Tirreno Cosentino con la sua meravigliosa costa denominata “La Riviera dei Cedri”, in omaggio alla coltivazione dei cedri ivi praticata.

Le diverse influenze etniche, il mare stupendo e cristallino, la lussureggiante vegetazione delle montagne ed il carattere ospitale ed estroverso degli abitanti, fanno di Tortora un paese incantevole, una meta ideale per trascorrere un gradevole e rilassante soggiorno.

Il suo territorio è adagiato magnificamente tra il litorale e le montagne, in prossimità del Parco Nazionale del Pollino, e si divide in due parti:

1- il centro storico(300 m. s.l.m. a 6 km dal mare) di origine medievale. Uno scrigno di arte e cultura la cui storia aleggia nei suoi stretti vicoli e nelle architetture dei suoi monumenti.

2- il Lido di Tortora, più recente. Divenuto un noto centro turistico balneare, grazie agli eccellenti servizi offerti dalle sue strutture alberghiere, commerciali e ricreative.

Storia
Tortora affonda le sue radici nella Preistoria, esattamente nel Paleolitico Inferiore, come testimoniano i ritrovamenti nel giacimento di Rosaneto, uno dei più antichi di tutta Italia, e nella grotta di Torre Nave, prescelta dall’uomo primitivo come sede abitativa.

Dal VI-V secolo a.C. gli Enotri fondarono qui una città di nome Blanda , in seguito(III sec. a.C.) divenne una colonia greco-romana mutando il nome in Julia . Fu sottoposta a successive incursioni da parte dei Visigoti, Goti, Bizantini, Longobardi, Saraceni e Normanni, fino a smembrarsi per dare origine a diversi borghi. Nel XI-XII secolo d.C. assunse l’attuale nome di Tortora per le favorevoli condizioni di vita che la vallata offriva all’omonimo volatile.

Nel corso del Medio Evo attraversò periodi di dominazione Sveva (Federico II), Angioina (Carlo D’Angiò), e Aragonese (Ferdinando II).

Nel 1860 Tortora ha l’onore di ospitare, presso il Palazzo Lo monaco Melazzi, Giuseppe Garibaldi.

Sono nati a Tortora lo scienziato Francesco De Franceschi (sec. XVI) e i giuriconsulti Giuseppe e Innocenzo Vitali (sec. XVII).

Archeologia
I siti archeologici scoperti nel Territorio del comune di Tortora consentono di ripercorrere la storia del popolamento del paese dall’epoca Preistorica a quella tardo romana.

Nel Rosaneto, in prossimità della sponda sinistra del fiume Noce, si è identificato un giacimento all’aperto di strumenti preistorici databili tra i 200.000 ed i 150.000 anni fa.

Nella grotta di Torre Nave si è accumulato un deposito risalente al Paleolitico Medio di circa 35.000 anni fa.

Nelle località Palecastro, San Brancato e Pergolo la soprintendenza Archeologica della Calabria ha effettuato degli scavi negli anni 1990/99 che hanno portato alla luce oltre 90 tombe, quasi tutte dotate di ricchi corredi costituiti da vasellame di pregio e monili in argento, bronzo, ferro ed ambra di produzione indigena e d’importazione dalle città coloniali della Magna Grecia e dalla Grecia stessa.

Gran parte di questi reperti archeologici hanno permesso al comune di Tortora di allestire, nell’Antiquarium di Palazzo Casapesenna, la mostra “Archeologia per Tortora: frammenti dal passato “, inaugurata il 18 Aprile 1998 ed ampliata il 7 Aprile 2001.


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